GASTROENTERITI DEL VIAGGIATORE

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Profilassi delle gastro-enteriti infettive nei paesi in via di sviluppo

La prevenzione puo essere attuata attraverso semplici accorgimenti comportamentali ed in situazioni particolari mediante una profilassi farmacologica.
Misure preventive comportamentali:

Alcuni alimenti e bevande vengono considerati a maggior rischio di contanminazione e dovrebbero essere quindi evitati:

• carne/pesce crudo o poco cotto
• verdura fresca
• frutti di mare
• frutta non sbucciata
• prodotti a base di latte non pastorizzato (gelati, formaggi…)
• bevande non imbottigliate e non sigillate (attenzione al ghiaccio)
• cibo venduto per strada

Sterilizzazione dell‘acqua

Bollire l‘acqua per un minuto è il metodo più semplice per sterilizzarla.
Sopra i 2000 metri di altezza bisogna farla bollire per più di tre minuti.

Disinfettanti chimici

Si possono usare gli agenti clorati alle dosi consigliate dai produttori oppure la tintura di jodio allo 2% (5 gocce/litro).

Filtrazione

Vi sono alcuni agenti patogeni poco sensibili all‘azione dei disinfettanti chimici, in questo caso può essere utile l‘utilizzo dei fitri fisici.
In commercio ne esistono di diversi tipi (ceramica, carbone) con diverse caratteristiche.
Scegliete sempre quelli con i pori di dimensioni più piccole.
In ogni case è sempre buona regola abbinare dopo la filtrazione un disinfettante chimico.

Chemioprofilassi

Fermo restando il fatto che il metodo più efficace per ridurre l‘incidenza della diarrea del viaggiatore è l‘igiene alimentare, in alcuni casi puo‘essere necessaria la chemioprofilassi con un antibiotico appropriato. (es. in soggetti immunodepressi, portatori di malattie infiammatorie croniche ecc., persone che per motivi vari-es.lavoro-non possono interrompere il viaggio)

Essa può essere effettuata assumendo un antibiotico chinolonico (ciprofloxacina, levofloxacina ecc) cominciando un giorno prima della partenza e continuando per 1-2 giorni dopo il ritorno.

In ogni caso, nelle zone ed in soggetti a rischio, è bene combinare l‘uso di più metodi di profilassi, ricordando che per alcuni paesi saranno opportune le vaccinazioni previste dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità.

(vedi siti web www.ministerosalute.it ; www.trasmed.com ; www.worldwidevaccines.com ; e rivolgersi alla Asl di appartenenza)

U.C.

Salmonellosi

La Salmonellosi è una infezione dell’apparato digerente causata dall’ ingestione di cibo contaminato da Enterobatteri del genere Salmonella presenti nel tratto gastrointestinale di molti animali (mammiferi, uccelli, rettili e insetti). Anche se la Salmonellosi viene comunemente associata all’ingestione di uova crude e derivati (zabaglione, creme, gelati, maionese, ecc) e pollame, essa può essere contratta anche da carni crude, latte e i succhi di frutta non pastorizzati. Inoltre bisogna prestare attenzione a tutti gli alimenti che possono essere entrati in contatto con letame (frutta, verdure e acqua). La pastorizzazione e la cottura degli alimenti (in modo omogeneo almeno a 70°) prevengono il rischio di infezione, tuttavia può capitare che il batterio venga trasferito ad alimenti precedentemente cotti dalle mani di chi li manipola (di qui l’importanza di rigide norme igieniche nei ristoranti e laboratori alimentari). Una temperatura inferiore ai 7°C può rallentare lo sviluppo della Salmonella.

Nella maggior parte dei casi, l‘infezione da Salmonella si presenta in forma lieve

e si risolve da sola nel giro di pochi gior-ni. L‘organismo, nei casi di lieve-moderata gastroenterite, si libera dai germi attraverso la diarrea. È piuttosto difficile che una persona adulta e sana contragga la Salmonella, mentre sono piú a rischio le persone immuno-depresse, i bambini sotto i 6 anni, le donne in gravidanza e gli anziani. Nell’uomo la Salmonellosi ha un tempo di incubazione che varia dalle 12 alle 48 ore (secondo alcuni autori alle 72 ore). La gravità dei sintomi è variabile.

Le Salmonelle non tifoidee inducono generalmente una sintomatologia gastroenterica caratterizzata da diarrea lieve o moderata dal caratteristico odore di zolfo, senza muco e sangue nelle feci, cui può accompagnarsi febbre, nausea, mal di testa e dolori muscolari. Nelle forme piú gravi si può avere abbondante dissenteria con disidratazione e manifestazioni extraintestinali. Generalmente la sintomatologia regredisce spontaneamente entro dieci giorni con l’eliminazione del batteri attraverso le feci. Per questo motivo è sconsigliato l’uso di farmaci che bocchino l’eliminazione delle feci (Loperamide)

almeno nelle prime 24-36 ore della malattia. Anche l’uso di antibiotici deve essere attentamente valutato perché puó prolungare lo stato di portatore ed andrebbe limitato ai pazienti immuno-depressi o in caso di localizzazioni extraintestinali di Salmonella.

La terapia di elezione prevede l’uso di soluzioni elettrolitiche reidratanti e rigide norme igieniche per evitare la trasmissione del contagio. A causa della grande varietá di Salmonelle non tifoidee esistenti, non è ancora stato possibile mettere a punto un vaccino.

Salmonella tiphi e parathiphi

La conseguenza piú seria della salmonellosi é il tifo, o febbre tifoide, una malattia acuta causata dal batterio della Salmonella typhi o paratyphi, diffuso nei Paesi in via di sviluppo. ll germe penetra nell‘organismo e raggiunge l‘intestino, da dove si puó diffondere nel sangue e causare un‘infezione che, se non curata, puó essere pericolosa. Dopo un’incubazione che può andare da 3 giorni a 3 mesi, insorge febbre elevata, cefalea, mal-essere, dolori addominali, stato soporoso. Generalmente è presente stitichezza ma a volte diarrea (feci a purea di piselli), più frequente nei bambini che negli adulti.

Le complicazioni piú serie sono emorragie e perforazioni intestinali, ascessi alla milza e al fegato e pericardite od orchite. E‘ a rischio, dunque, chi si dedica a viaggi avventurosi. In questo caso devono valere ancor piú le regole di un attento comportamento alimentare.

La vaccinazione antitifica è raccomandata per i viaggiatori diretti in aree dove vi è un rischio riconosciuto di esposizione alla Salmonella Typhi. Il rischio è più elevato per i viaggiatori nel Subcontinente Indiano e in altri Paesi in via di sviluppo (Asia, Africa e America Latina), che potrebbero consumare cibi e bevande contaminati. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per coloro che viaggiano nelle grandi città, villaggi e aree rurali al di fuori degli usuali itinerari turistici.

I viaggiatori devono essere informati del fatto che il vaccino antitifico non è efficace al 100% per cui e importante un’attenta scelta di cibi e bevande.

Il tasso di letalità del 10% può essere ridotto a meno dell’1% con la tempestiva terapia antibiotica.

Gastroenteriti da Rotavirus

L’infezione da Rotavirus è una malattia molto diffusa e rappresenta una delle cause piú frequenti di gastroenterite grave nel bambino. Nei paesi a clima temperato l’infezione ha una stagionalità caratteristica con un picco invernale.

La trasmissione dell’infezione avviene per via oro-fecale, ma è possibile anche la trasmissione per via respiratoria. Il tempo di incubazione è di 36-48 ore. La sintomatologia puó essere variabile ed è generalmente caratterizzata da febbre moderata, disturbi gastrici, vomito e diarrea acquosa abbondante, non maleodorante, che si protrae da 3-8 giorni fino a 3 settimane. Il paziente infetto puó eliminare il virus attraverso le feci anche per 2-5 giorni dopo l’arresto della diarrea.

Rispetto alla maggior parte delle gastroenteriti, l’infezione da Rotavirus conduce piú frequentemente a disidratazione.

L’incidenza della malattia è maggiore nel bambino e nel lattante, mentre è molto rara negli adolescenti e negli adulti, dove il quadro clinico è generalmente poco importante o addirittura asintomatico, pur rappresentando sempre una possibile sorgente di infezione all’interno del nucleo famigliare. La terapia di elezione è, anche in questo caso, la reidratazione per mezzo di soluzioni elettrolitiche bilanciate.

Il neonato deve essere continuamente allattato, anche durante la reidratazione. Per quanto riguarda il bambino a dieta solida, non è necessaria alcuna modifica dietetica.

Celiachia e Rotavirus

Recenti studi hanno rivelato una possibile associazione tra il rischio di sviluppare la celiachia in bambini predisposti e la frequenza di infezioni da rotavirus (attraverso un meccanismo di mimetismo molecolare: quando un soggetto predisposto alla celiachia viene infettato da Rotavirus entra in contatto con una proteina di questo virus, la Vp7, che é strutturalmente simile ad un auto-antigene riconosciuto dalle IgA dei malati di celiachia in fase attiva. Sembra che, sulle cellule del rivestimento del canale intestinale, il contatto con La Vp7 renda riconoscibile per similitudine l’antigene responsabile della celiachia, scatenando la malattia).

R.O.

Bibliografia pag. 8 – 13

Public Haelth Agency of Canada – Laboratory for Foodborne Zoonoses • Link: Wikipedia Enciclopedia libera • ASL TO2 Centro di medicina dei viaggi della divisione A di malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino • www.guidagenitori.it Pediatria Le infezioni intestinali Prof. Luigi Tarani Ricercatore Clinica Pediatrica Universitá degli Studi la “Sapienza” di Roma • Le gastroenteriti da Rotavirus – Cristina Giampi e Marta Luisa Ciofi degli Atti Reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesp, Iss; Dipartimento di Sanitá pubblica, Universitá Tor Vergata di Roma – Alberto Eugenio Tozzi Ospedale Pediatrico Bambin Gesú • Le malattie del viaggiatore Ministro della salute • Dipartimento di prevenzione e della comunicazione S. D’Amato, P. Maran, M.G. Pompa, A. Prete, E. Rizzuto, L. Vellucci, L. Virtuani. • www.ministerosalute.it • www.trasmed.com • www.worldwidevaccines.com • Manuale di medicina dei viaggi Edizioni Masson Orlando Galimberti Giani • Le gastroenteriti da Rotavirus – Cristina Giampi e Marta Luisa Ciofi degli Atti Reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesp, Iss; Dipartimento di Sanitá pubblica, Universitá Tor Vergata di Roma – Alberto Eugenio Tozzi Ospedale Pediatrico Bambin Gesú

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